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Da PES a EFOOTBALL: nel nome del calcio

  • Mario__JJ_DA
  • 18 ago 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Cos’è un nome per te? Il fiore che chiamiamo rosa, con ogni altro nome, sarebbe comunque una rosa, e avrebbe lo stesso profumo.

[William Shakespeare, Amleto]



La notizia, ormai, è già storia. Ne hanno parlato riviste specializzate e meno, si sono esposti influencer legati al gaming o per nulla, appassionati vecchi e nuovi sono rimasti spiazzati: Pro Evolution Soccer sta per diventare eFootball. Come spesso accade nel nostro paese, più che concentrarsi sulla sostanza ci si si è soffermati sulla forma, sull’apparenza. Schiere di sostenitori, o magari ex-seguaci, hanno sentenziato la scomparsa del titolo Konami, irreversibile e definitiva.

Eppure, per qualche vecchio fan, la storia non dovrebbe apparire così nuova.

Estate 1995, su Ps1 fa la sua comparsa in Europa un titolo dal nome roboante, “Goal Storm”. Ed in effetti una tempesta travolse il mondo del gaming sportivo: grafica rivoluzionaria, giocatori ben definiti, inquadratura dalla tribuna e non alle spalle, piogge di gol, giustificate anche da una porta stranamente larga che però veniva sorprendentemente coperta bene solo in caso di penalty (vi ricorda qualcosa?). Passa circa un anno ed il nome muta in “International Superstar Soccer”. Si procede verso il 2000, con il sistema organizzativo modulare proprio della Konami sono due studi che proseguono la serie, denominando il gioco in modo diverso: il primo aggiunge solamente l’anno alla sigla ISS, il secondo, proiettato maggiormente verso la simulazione calcistica, aggiunge il suffisso “Pro”; sarà quest’ultimo a dominare la scena, con pochi rimpianti da parti dei fan di allora per le quasi omonimie e i cambi di nome (i quali portavano a difformità anche all’interno dei giochi, ecco perché spesso ci sembra di avere ricordi diversi parlando della stessa cosa). Eppure, in Giappone, era noto soltanto come Winning Eleven, con alcune versioni del sol levante che arrivavano direttamente da noi, spingendoci ad imparare il giapponese ed a gestire un ritmo più sostenuto rispetto alla versione europea. A un certo punto, nel vecchio continente, si arrivò ad un solo nome: “Pro Evolution Soccer”, per rendere l’idea di un calcio reale, professionale, simulativo, idea che la Konami ha portato avanti fin da allora, contrapponendosi all’arcade di FIFA. Si andrà avanti così per quasi due decenni, con innovazioni sempre nuove che però non mutarono mai la visione di fondo. La concorrenza, però, picchiava forte: pubblicità aggressiva, irreale velocità e spettacolarità di gioco, licenze ottenute a suon di dollari, tutto ciò spinse Pes in una nicchia, con molti dei vecchi appassionati che passarono al titolo della EA, mantenendo solo un vago ricordo sul nome del primo amore. Ecco perché, con l’arrivo di “eFootball PES 2020”, c’è stato un certo ritorno di fiamma, spiegato certamente da qualcosa che sembrava puntare maggiormente sul competitivo, oltre a numerose licenze pesanti, una tra tutte quella della Juventus. Il cammino è proseguito con “ eFootball PES 2021 Season Update”, ed in effetti i due Europei, la serie A 20/21, le due edizioni esclusive del campionato di serie B hanno dimostrato che la Konami stava nettamente puntando sulle competizioni ufficiali. Purtroppo, la pandemia – tra i tanti danni – ha parzialmente messo in ombra le manovre nipponiche: ritardi nello sviluppo e competizioni spostate dal vivo all’online hanno messo in crisi la visibilità di questi sforzi. Ecco perché si è resa necessaria una rivoluzione, manifestatasi con il recente annuncio di “eFootball” nome che dal prossimo anno sarà l’unico in tutto il mondo, mettendo fine anche al “Winning Eleven” asiatico. Ed ecco qui che si sono palesati i lutti di ex-appassionati, i quali, in fondo, non volevano tenere in vita il gioco, ma solo il suo ricordo, l’apparenza, il suo nome. I veri fan dovranno avere fiducia, siamo certi che l’essenza non sarà intaccata (non è avvenuto con gli altri cambi di nome di cui vi abbiamo parlato) ed anzi, le novità sembrano succulente: titolo che sarà lanciato gratis, con espansioni modulari a pagamento; cross-gen e cross-platform; nuovo motore grafico (Unreal Engine); nuovo sistema per costruire la propria squadra, non basato più sul caso, ma su obiettivi da raggiungere, con ovviamente la possibilità (comunque tutta da definire) di pagare per abbreviare i tempi.

Non siate tristi, quindi. La stessa rivoluzione è stata portata avanti anche da Gran Turismo, divenuto Gran Turismo Sport nel 2017 per dare maggior risalto alle competizioni online e alle novità, prima tra tutte la compatibilità con il VR; rivoluzione non attuata da NBA live, appiattitosi su se stesso e distrutto dal titolo della 2K.

Abbiate fiducia, quindi, perché nel nome è salvo l’elemento essenziale: il football, il calcio, nella sua visione virtuale (e), ma sempre, come dallo scorso millennio, legata a quello reale.

WINNING ELEVEN è vivo, PES è vivo, eFootball vivrà con noi.

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